Milano – Si complica l’iter per esportare carni suine italiane in Cina, giunto nella sua fase conclusiva. Mancano infatti solo il protocollo di intesa tra il nostro ministero della Salute e l’Aqsiq (General administration of quality supervision, inspection and quarantine) e la definizione della procedura per l’abilitazione degli stabilimenti esportatori. Tuttavia, come riporta Assica, il Governo cinese ha avviato una riforma della pubblica amministrazione che riguarda le autorità con cui sono stati finora negoziati i dossier sulle carni e i prodotti a base di carne suina. E’ stata soppressa proprio l’Aqsiq, che confluirà insieme alla Cfda (China food and drug administration) in un nuovo ente chiamato National market supervision administrarion. “L’immediata conseguenza di tale profonda riorganizzazione”, spiega l’associazione guidata da Nicola Levoni, “è il congelamento delle trattative in corso, inclusa quella per l’apertura del mercato cinese alle carni suine, nell’attesa di definire i nuovi assetti e gli organigrammi delle nuove amministrazioni”.
Congelate le trattative sull’export di carni suine italiane in Cina
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