Dissequestrato il pecorino rumeno fermato in Toscana. Pinna: “Tutto in regola”

2016-06-16T11:51:51+01:0016 Giugno 2016 - 11:51|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Thiesi (Ss) – Come facilmente prevedibile si sgonfia il caso del pecorino rumeno sequestrato in Toscana negli scorsi giorni dalla Asl, a scopo cautelativo, e diretto a un’azienda sarda, la F.lli Pinna di Thiesi, in provincia di Sassari (foto). Il prodotto è stato dissequestrato dalle autorità poiché, si legge in una nota diffusa dalla stessa azienda, “era assolutamente tutto in regola in merito a condizioni igieniche, di conservazione, di etichettatura e di tracciabilità. Per questo è immediatamente scattato il dissequestro, visto il pieno rispetto delle regole vigenti e l’assoluta trasparenza del nostro operato”. Le 4mila forme, spiegano dalla F.lli Pinna, sono destinate al mercato internazionale dei grattugiati. “Gli acquirenti sono ben coscienti di cosa comprano. Crediamo e ci vantiamo di aver fatto una buona operazione di internazionalizzazione facendo entrare il nostro gruppo in relazione con società che ora acquistano in Sardegna anche gli altri nostri prodotti”. E rispetto alle accuse di delocalizzazione, l’azienda risponde: “In questi 10 anni la Fratelli Pinna non ha trasferito in Romania un solo litro di latte sardo (per sfruttare il minor costo del lavoro) e non ha mai importato latte romeno (per sfruttare il minor costo della materia prima). Ha invece realizzato a Thiesi investimenti per oltre 15 milioni di euro, aumentando la superficie”.

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