Milano – Accelerano, nel 2022, gli investimenti in economia circolare in Italia. Oltre 14,4 miliardi di euro. A tanto ammontano i risparmi ottenuti in Italia, a fine 2021, grazie all’adozione di pratiche di circular economy. Cifra che, tuttavia, rappresenta solo il 14% circa di quanto si potrebbe risparmiare entro il 2030 se tali pratiche virtuose fossero applicate nella loro totalità (103 miliardi di euro all’anno). A sottolinearlo è il Circular Economy Report 2022 dell’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. Giunto alla terza edizione, per la prima volta ha superato la metà (57%, era il 44% nel 2021) la quota di imprese intervistate dall’Osservatorio che ha adottato almeno una pratica di economia circolare. Mentre è scesa al 27% la soglia di coloro che non intendono intraprendere tale percorso.
Ad aver investito maggiormente il comparto tessile (82%), immediatamente seguito dal food & beverage (80%). Il contributo maggiore al risparmio deriva dalle pratiche di riciclo (circa 3,5 miliardi di euro annui), seguite da rifabbricazione e riuso e sistemi di ritiro dei rifiuti (2,3 e 2,2 miliardi, rispettivamente).
Il 61% delle aziende che hanno investito nell’economia circolare hanno stanziato fino 50mila euro, un quarto si è spinto tra i 50 e i 150mila, il 4% ha superato i 500mila euro. “Il tempo di ritorno degli investimenti è inferiore ai due anni in oltre il 50% dei casi, in circa il 30% addirittura inferiore all’anno, per un altro 30% occorrono, invece, più di 3 anni”, si legge nel report.
