• inflazione misurata e percepita

Inflazione, nel 2024 è possibile una differenza di nove punti percentuali tra quella misurata (+1,3%) e quella percepita (+10,3%). I redditi non si adeguano alla corsa dei prezzi

2024-05-02T11:18:50+02:002 Maggio 2024 - 11:18|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – Nonostante l’indice generale di inflazione sia in rallentamento (+0,9% su base annua) e il carrello della spesa segni un ulteriore calo (+2,4% su base tendenziale), la situazione percepita dai consumatori è peggiore di quella misurata: i redditi, infatti, ancora non si adeguano alla corsa dei prezzi. In base ai dati dell’Ufficio Studi Coop, la differenza tra l’inflazione percepita e quella misurata potrebbe aggirarsi, nel 2024, intorno al 9%. Nelle misurazioni statistiche, quella prevista registra +1,3%, mentre quella percepita segna +10,3%. Nel 2023, i salari nominali sono cresciuti solo del 2%, contro un aumento dei prezzi del 7,7%. Motivo per cui solo il 55% degli italiani prevede una crescita dei propri consumi nel 2024.

“Fronteggiamo difficoltà strutturali come il problema demografico, la mancata crescita dei salari negli ultimi due decenni, la bassa produttività, un tasso insufficiente di impiego femminile. Fenomeni che non possono essere affrontati con misure di breve periodo”, ha affermato Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop. “Noi abbiamo recentemente rinnovato il contratto nazionale della distribuzione cooperativa, contenuto gli aumenti di prezzo diminuendo i nostri margini e rafforzato le iniziative di convenienza per le famiglie. Ora sta alla politica predisporre un piano lungimirante di crescita del Paese”.

Federdistribuzione ribadisce l’impegno della distribuzione moderna a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie: “nei prossimi mesi sarà importante recuperare un clima di fiducia che possa contribuire a ridare slancio ai consumi, fondamentali sia per la tenuta dell’economia nazionale, sia per la tenuta delle imprese”.

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