Filiera bovina (2): nuovi dati scientifici devono contrastare le politiche Ue che mettono a rischio il settore

2022-09-29T15:41:03+02:0029 Settembre 2022 - 15:37|Categorie: Carni|Tag: , , , |

Roma – “In Italia, il settore dell’allevamento bovino è già net zero per quel che riguarda i gas climalteranti”, spiega Giuseppe Pulina, professore ordinario di etica e sostenibilità delle produzioni animali dell’università di Sassari, in occasione del simposio ‘Il ruolo dei ruminanti in una dieta sostenibile’ organizzato da Assocarni (leggi qui). “Dobbiamo cominciare a guardare a questa filiera come parte integrante di un’economia circolare, in un’ottica di bilancio di emissioni. Questo significa che oltre a considerare la riduzione degli impatti – secondo l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale le emissioni dell’allevamento pesano il 5% del totale, calate di oltre 14 punti percentuali in 30 anni (e del 10% solo negli ultimi 10) – va aggiunto l’aumento di sequestro di carbonio compiuto dalle aree nelle quali si pratica l’allevamento”. Insieme a Pulina, scienziati e ricercatori hanno presentato nuovi studi relativi all’impatto ambientale della produzione di carne con lo scopo di analizzare la realtà e contrastare le campagne di disinformazione basate su dati approssimativi e non aggiornati che, in questi ultimi anni, hanno generato troppa confusione sul tema, anche in sede europea. “Le politiche che arrivano da Bruxelles”, sottolinea Luigi Scordamaglia, presidente di Assocarni, “sembrano voler andare inesorabilmente verso lo smantellamento della produzione delle nostre eccellenze, e dell’allevamento in primis, con rischi non solo per chi oggi lavora in quelle filiere, ma anche in termini di sicurezza alimentare”.

Nella foto, alcuni ospiti dell’evento. Da sinistra: Anne Mottet – Livestock Development Officer, Fao; Miki Ben Dor – ricercatore in nutrizione e diete ancestrali, dipartimento di Archeologia, Tel Aviv University; il moderatore Andrea Bertaglio – giornalista ambientale; Frederic Leroy – professore di Scienza dell’alimentazione, Vrije Universiteit Brussel.

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