Gli allevamenti italiani di suini calano dell’8,3% in sei mesi. L’analisi di Teseo by Clal

2024-04-23T11:00:29+02:0023 Aprile 2024 - 11:00|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Sermide (Mn) – Il portale Teseo by Clal analizza il numeri di allevamenti di suini in Italia e rileva un calo significativo: -8,3% in sei mesi (giugno-dicembre 2023). La consistenza passa così da 106.124 a 97.331. In calo (-2,25%) anche il numero dei suini, che a dicembre dello scorso anno scende a 8.161.676 unità. La Lombardia, con solo il 6% degli allevamenti in Italia (-4,2%), produce il 48% dei maiali (3.945.953), con un calo di poco superiore al 3% e si conferma la prima regione suinicola a livello nazionale. Seguono Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia, a conferma della marcata concentrazione dei capi nel Nord Italia. Nelle cinque regioni considerate ci sono 18.660 allevamenti (pari al 19% del totale nazionale) ed è presente l’88% dei suini nazionali.

Il Nord Est registra un calo importante degli allevamenti (-16,54% il Veneto e -18,55% il Friuli Venezia Giulia), e lo stesso accade in Calabria (-52,88%), Valle d’Aosta (-27,66%) e Puglia (-17,80%).

Abruzzo e Basilicata registrano le maggiori frenate, rispettivamente -8,87% e -4,73%, per quanto riguarda il numero di suini allevati, con la Basilicata che però raddoppia il numero di allevamenti (da 705 di giugno 2023 a 1.460 di dicembre 2023, mettendo a segno +107%).

I dati, spiega il portale, “sono la rappresentazione plastica di una tendenza alla diminuzione delle aziende e alla concentrazione della mandria, fenomeno comune anche ad altri indirizzi zootecnici e ad altri Paesi dell’Unione europea. Fra le motivazioni la scarsa attrattività del settore agricolo nei confronti dei Giovani (nell’Ue, solo un agricoltore su cinque ha meno di 45 anni e meno dell’1% degli agricoltori europei è sotto i 25 anni), la burocrazia, la scarsa competitività delle imprese, la difficoltà di accesso al credito”.

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