Inchiesta grana e parmigiano con aflatossine: 27 indagati dalla procura di Reggio Emilia

Reggio Emilia – Novità nella maxi inchiesta sulla presenza di aflatossine in forme di grana padano e parmigiano reggiano, avviata nel 2013. Al termine degli accertamenti, che avevano portato al sequestro di oltre 8.500 forme, sopratutto di grana padano, sarebbe emerso che circa 2.500 di queste forme, di cui una sola di parmigiano reggiano, non avevano i requisiti per l’utilizzo dei marchi Dop. A seguito della chiusura delle indagini, la procura di Reggio Emilia, titolare delle indagini, ha emesso 27 avvisi di garanzia, si legge in un articolo apparso sulla Gazzetta di Parma, sabato 25 marzo. Diversi i reati contestati, fra cui associazione a delinquere, contraffazione di sostanze alimentari e frode nell’esercizio del commercio. Fra gli indagati, alcuni funzionari del Consorzio del grana padano, oltre al direttore, Stefano Berni e all’ex presidente del Consorzio di tutela del parmigiano, Giuseppe Alai. A cui si aggiungono Dante Bigi e Luigi Fici, rispettivamente ex presidente ed ex amministratore delegato di Nuova Castelli. L’indagine era scattata già a fine 2013, dopo una segnalazione del Consorzio di tutela del parmigiano reggiano, relativa a un formaggio grattugiato commercializzato all’estero da Nuova Castelli. Il Consorzio del parmigiano, secondo quanto dichiara il direttore, Riccardo Deserti, valuterà l’ipotesi di costituirsi parte civile.

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