La Brexit fa crescere l’export del made in Italy (+18%)

2019-06-13T14:33:00+02:0011 Giugno 2019 - 10:09|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Londra (Uk) –  È corsa a fare scorte di prodotti italiani. La paura di una Brexit senza accordo spinge i consumatori inglesi ad acquistare cibo e bevande nostrane prima che arrivi la stangata dei dazi. A rischio i 3,4 miliardi di euro di export realizzati nel 2018. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativo al primo bimestre del 2019. Si registrano aumenti nell’esportazione dei tipici prodotti della dieta mediterranea, sempre più apprezzata Oltremanica: +17% grana padano e parmigiano reggiano, +35% le conserve di pomodoro, +9% l’olio d’oliva, +4% l’ortofrutta fresco, +9% la pasta, +18% il prosecco. “La mancanza di un accordo è lo scenario peggiore perché rischia di rallentare il flusso dell’export, ma a preoccupare è anche il pericolo che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane”, afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. Un no-deal metterebbe a repentaglio anche la tutela dei prodotti a marchio Dop e Igp, che rappresentano il 30% dell’export agroalimentare italiano, dopo i casi di contraffazione già sventati in passato, come i wine kit per produrre in casa finti Barolo e Valpollicella o il falso prosecco alla spina. Si aggiunge anche l’accordo commerciale tra Usa e Uk della scorsa settimana. Oltre un quarto delle imitazioni di prodotti italiani – dalla mozzarella al parmesan – sono infatti made in Usa.

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