Milano – Lavazza, l’azienda italiana produttrice di caffè tostato dal 1895, prevede di chiudere l’anno con un fatturato – intorno ai 1.330 milioni di euro- in leggera crescita rispetto al 2011, che si era concluso con 1.268 milioni di euro circa. Oltre a un utile in attivo di 40-45 milioni. Il risultato è anche una conseguenza delle strategie aziendali che si sono basate, negli ultimi anni, su una politica di internazionalizzazione molto aggressiva. Dopo aver inaugurato, in autunno, uno stabilimento produttivo a Sri City (India), che diventerà una sorta di hub per tutta l’area asiatica, l’azienda punta ora agli Stati Uniti. La sfida è quella di convincere gli americani al consumo casalingo di caffè e cappuccino. Per riuscirci, Lavazza ha stretto una partnership con una delle più quotate aziende americane che operano nel settore del caffè, la Green mountain cofee roasters (Gmcr), di cui detiene il 7,5%. Grazie a questa partnership, il mese scorso Lavazza ha messo in commercio la prima macchina a capsule per espresso, cappuccino e latte macchiato sul mercato statunitense. (ML)
