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L’inflazione cambia la spesa degli italiani: meno acquisti, ma più mirati

2022-10-18T12:06:43+02:0018 Ottobre 2022 - 12:05|Categorie: Mercato, Retail|Tag: , , , , |

Milano – L’inflazione pesa sul carrello della spesa degli italiani. Che tendono a comprare meno e a effettuare acquisti mirati, privilegiando prodotti di primo prezzo in tutte le categorie merceologiche, dalla pasta alla carne, e prestando maggiore attenzione alle offerte. A fare il punto della situazione è la Repubblica, che raccoglie una serie di dichiarazioni di catene della Gdo e di SogeMi, la società che gestisce tutti i mercati agroalimentari all’ingrosso di Milano.

“Dal mese di settembre si registra un incremento delle vendite dei prodotti della nostra linea Smart, che propone oltre 450 articoli delle principali categorie ai prezzi più bassi del mercato”, spiegano da Esselunga. “Da qui l’idea di bloccarne i prezzi fino al 31 dicembre per contrastare il carovita”.

A sostituire gli articoli più cari con altri che lo sono di meno, con l’obiettivo di calmierare la spesa pur di non modificare le abitudini di consumo, soprattutto nel comparto dei prodotti freschissimi, anche il Gruppo Selex. “Durante l’anno, in Lombardia, sono cresciuti gli acquisti di acqua e bibite, gelati e frutta, di integratori, prodotti igienico-sanitari e salumi affettati, mentre sono diminuite le richieste di succhi di frutta, omogeneizzati, cereali per la prima colazione, snack dolci e vini”, spiegano dalla direzione marketing. “Da settembre, in particolare, si registra un significativo calo dei volumi anche sullo scatolame, dopo che nei mesi scorsi era stato più evidente sui freschi”.

Le previsioni non sono delle più rosee nemmeno per frutta e verdura, su cui pesa già il rincaro dei carburanti e la siccità dei mesi estivi. Gli aumenti sono evidenti soprattutto nelle zucchine e in alcuni tipi di insalata (+100%), ma anche nei pomodori (+20%). “Le famiglie cercano di risparmiare: c’è chi punta su prodotti meno costosi come verze, patate (aumentate ‘solo’ dell’8%) e carote, e chi sceglie varietà meno pregiate dello stesso ortaggio, optando per pomodori da due euro al chilo invece che da cinque”, spiega Nicola Zaffra, direttore dei mercati ortofrutticoli SogeMi.

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