Olio d’oliva: i Paesi arabi aumentano gli investimenti nelle colture intensive

2023-12-04T11:40:39+02:004 Dicembre 2023 - 10:49|Categorie: Grocery|Tag: , , |

Milano – Gli Stati arabi del Golfo Persico potrebbero diventare un nuovo strategico centro della produzione dell’olio d’oliva. I Paesi arabi stanno infatti investendo sempre più nelle colture intensive. Come si apprende da Il Sole 24 Ore, nella provincia saudita di Al-Jouf, al confine settentrionale con Giordania e Iraq, sono stati messi a dimora 20 milioni di nuovi ulivi, l’anno scorso sono state prodotte 11mila tonnellate di olio d’oliva, esiste un uliveto di cinque milioni di alberi piantati su oltre 7mila ettari (il più grande al mondo secondo il Guinness world records 2018) su una proprietà della Al-Jouf Agricultural development company, azienda nata con capitali sauditi. L’olivicoltura nei paesi arabi è di tipo superintensivo – con una piantumazione di 1.600 alberi per ettaro (la tecnica tradizionale ne permette solo 200) – e le varietà coltivate sono perlopiù spagnole (piquel, arbosana e arbequina) e greche (come la koroneiki), ma non italiane.

L’interesse a crescere in questo mercato è poi confermato dal fatto che l’Arabia Saudita è recentemente entrata a far parte del Consiglio oleicolo internazionale (Coi), l’organizzazione intergovernativa e internazionale nel settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola con sede a Madrid. L’Autorità araba per gli investimenti e lo sviluppo, che ha partecipato al Coi in qualità di osservatrice, ha inoltre manifestato la sua disponibilità ad aumentare i finanziamenti nel settore olivicolo.

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