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Origine in etichetta: prorogato l’obbligo fino al 31 dicembre

2023-04-27T10:38:45+02:0027 Aprile 2023 - 10:38|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , , , |

Roma – Con un decreto pubblicato il 24 aprile in Gazzetta ufficiale, l’Italia ha prorogato il regime sperimentale che prevede l’indicazione di origine della materia prima in etichetta per prodotti contenenti riso, grano duro, pomodoro, latte, carni suine. Quella dell’origine in etichetta è una questione di vecchia data, iniziata nel 2016 con l’introduzione dell’obbligo per il latte. L’ultimo decreto, in ordine di tempo, riguarda invece le carni suine trasformate. Di volta in volta, l’obbligo è stato poi prorogato di anno in anno, con regole diverse a seconda dei settori: nel caso della pasta di grano duro, le confezioni devono specificare il paese di coltivazione della materia prima e quello di molitura; per i salumi occorre indicare l’origine delle carni suine; per il pomodoro bisogna specificare il paese di coltivazione e quello in cui è avvenuta la trasformazione. Da quanto si apprende, le disposizioni del Farm to fork dovrebbero superare l’attuale sistema (che prevede la notifica da parte degli Stati membri all’Ue e l’autorizzazione di Bruxelles) verso una procedura più snella, con l’obbligo dell’indicazione di origine per tutti i prodotti. In attesa dell’approvazione della norma in sede comunitaria, in Italia continua il regime sperimentale.

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