Napoli – Si conclude con un nulla di fatto l’incontro tra produttori e trasformatori di pomodoro nel bacino centro Sud. Nessuna intesa è stata raggiunta sul prezzo medio di riferimento del pomodoro per la campagna 2023.
L’industria, spiega una nota rilasciata da Anicav (Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali), si è resa disponibile a riconoscere un incremento di prezzo, proponendo un prezzo medio di riferimento di 140 euro/tons per il tondo e 145 euro/tons per il lungo. Ma l’accordo non è stato accettato dalla parte agricola.
“Con grande senso di responsabilità abbiamo proposto un prezzo medio di riferimento che tiene conto degli effettivi rincari dei costi di produzione e che, nel biennio, porta a un incremento di circa il 35%”, spiega Marco Serafini, presidente di Anicav. “Qualsiasi altra proposta di aumento, nella situazione economica che stiamo vivendo, non sarebbe sostenibile dalle nostre industrie che si vedrebbero costrette a ribaltare i maggiori costi sul consumatore finale”.