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Prezzi a scaffale fino al +94%. In Germania l’esperimento di Penny guarda all’ambiente

2023-08-02T10:53:38+02:002 Agosto 2023 - 10:52|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , |

Berlino (Germania) – Succede in Germania. La nota catena Penny ha deciso di fare un esperimento e di aumentare per una settimana il prezzo di nove prodotti a scaffale, facendo pagare ai consumatori il prezzo ‘reale’ di tali referenze. Con prezzo ‘reale’ – spiega la catena – si intende il prezzo pieno a cui il prodotto dovrebbe essere venduto tenendo conto del suo impatto ambientale: oltre ai costi di produzione, e grazie ai calcoli di alcuni esperti delle università di Norimberga e Greifswald, sono stati stimati e aggiunti al prezzo iniziale gli effetti e i danni ambientali causati dalla produzione di quella referenza, dalle emissioni di metano, CO2 e dai danni causati al suolo.

Una confezione di wurstel, ad esempio, è così passata da 3,19 euro a 6,01 euro. Mentre una confezione di formaggio olandese da 300 grammi è passata da 2,49 a 4,84 euro. Più in generale, gli aumenti sono arrivati fino al +94%.

Quale il motivo di questa iniziativa? Lo spiega Penny sul proprio sito, evidenziando come “gli alimenti hanno un impatto sociale e ambientale, dalla produzione all’acquisto, ma non si riflettono nel prezzo al dettaglio. Se si vuole davvero porre rimedio, è necessario pagare i cosiddetti costi reali di quei prodotti”, riporta Fruitbook Magazine. “Vogliamo creare una consapevolezza sui costi ambientali nascosti dei generi alimentari”, continua Stefan Görges, direttore operativo di Penny. “Dobbiamo trasmettere lo scomodo messaggio che i prezzi dei nostri prodotti alimentari, maturati lungo la catena di approvvigionamento, non riflettono in alcun modo i costi ambientali”.

Quanto all’incasso aggiuntivo derivante dalla vendita di questi prodotti, Penny lo devolverà al progetto Future Farmer, insieme ad altri 50mila euro donati dalla catena, a sostegno dell’agricoltura sostenibile e rispettosa del clima.

 

 

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