Londra (Uk) – Entreranno in vigore nel 2024 nuove norme volte a snellire la burocrazia e favorire l’innovazione all’interno dell’industria vinicola inglese, come sottolinea il ministro dell’Alimentazione e delle bevande, Mark Spencer.
Tra queste, l’eliminazione di alcune prescrizioni sugli imballaggi, quali l’obbligo di tappi in alluminio e a forma di fungo per alcuni vini spumanti, o vincoli rispetto alla forma delle bottiglie. Novità in arrivo anche sul fronte dell’etichettatura dei vini importati, dove non sarà necessario specificare l’indirizzo dell’importatore, perché basterà specificare i riferimenti all’operatore del settore alimentare (Osa) responsabile di garantire il rispetto di tutti i requisiti di legge (che dovrà quindi essere identificato in etichetta). Ai produttori di vino inglesi, invece, sarà concessa maggiore libertà rispetto all’uso di varietà ibirde d’uva, così che possano “scegliere la varietà a loro più adatta e ridurre le perdite causate dalle malattie o dai cambiamenti climatici, dando al contempo un’offerta più ampia al consumatore”.
“L’eliminazione di norme restrittive sull’etichettatura degli importatori ridurrà significativamente l’impatto post-Brexit dell’obbligo di avere un’etichetta unica per il Regno Unito”, ha commentato il direttore generale della Wine and Spirit Trade Association, Miles Beale. “Il passaggio all’indicazione in etichetta dell’operatore del settore alimentare dovrebbe consentire un’etichetta comune per i mercati del Regno Unito e dell’Ue, che consentirà al Regno Unito di continuare a essere un mercato di destinazione attraente e sosterrà il nostro obiettivo di fornire ai consumatori inglesi la più ampia scelta possibile di vini provenienti da tutto il mondo”.
