Parma - Dopo i sette 'non formulati' del 2024, sembrava che quest’anno la situazione di 'nulla di fatto' sarebbe stata utilizzata poco, nelle trattative tra allevatori e macelli. E infatti, finora, l’unico bollettino non firmato era stato quello dell’8 maggio (leggi qui), alla vigilia del calo primaverile che era costato 6,4 centesimi alla quotazione del
Parma - La pausa 'tecnica' di settimana scorsa (leggi qui) ha nascosto un calo di 4 centesimi in due settimane. Il suino pesante Dop passa così da 1,959 a 1,919 euro/kg, perdendo il 2%. A chi è giovato quindi il nulla di fatto di settimana scorsa? Probabilmente agli allevatori. Se i macelli puntavano a un
Bruxelles (Belgio) - Per comprendere il peso della Cun odierna dobbiamo ricordare che, per un vecchio accordo tra le parti, il suino italiano non può subire variazioni maggiori di 5 centesimi, sia al rialzo che al ribasso. I 4,7 centesimi con cui il pesante Dop raggiunge i 2,273 euro/kg, soltanto 5,6 centesimi in meno del
Parma - Se due settimane fa c’erano le premesse per un’estate più tranquilla dell’anno scorso, gli ultimi quindici giorni hanno spazzato via le speranze dei macellatori e (di conseguenza) dell’industria di avere maggiore respiro nell’acquisto della materia prima. Il pesante Dop aumenta infatti di altri 2,6 centesimi, di fatto conseguendo un +2,1% in un mese
Parma - La 'stabilizzazione' che sembrava essere stata raggiunta settimana scorsa appare ancora minacciata dalle sedute della Cun del weekend scorso. Innanzitutto il vivo, dopo aver avuto un mese con una quotazione appena sotto la soglia degli 1,90 euro, è tornato a risalire, guadagnando 1,3 centesimi (lo 0,7%) e tornando sopra la soglia a 1,909
Parma - Continua il calo del prezzo del suino vivo italiano. Oggi il pesante Dop, con il calo di 2,2 centesimi, raggiunge la quotazione di 1,934 euro/Kg. Il Dop inferiore ai 160 kg vale 1,874 euro/kg. Un ribasso quantificato con un -8,8% da inizio aprile. Ancora una volta, i suini non tutelati diminuiscono maggiormente, nello
Parma - Questa volta partiamo dal 'leggero' Dop (152/160 kg). Non è la categoria più leggera, tra quelle monitorate dal bollettino della Cun (ci sarebbe anche al 144/152 kg), ma si tratta di suini che possono essere un buon compromesso tra la qualità estrema e l’economicità: sono comunque e a pieno titolo parte integrante del
Parma - Un rialzo quasi impercettibile, che vale soltanto lo 0,15%, ma che spaventa l’industria. Perché il contesto in cui arriva è quello di un rialzo generalizzato dei prezzi europei, trainati dalla Germania che ha visto passare la quotazione della carcassa da 2,00 euro/kg a 2,15 euro/kg nelle ultime tre settimane (nelle ultime sedute, tutte
Parma – Se nelle ultime due settimane la tendenza era quella di una crescita, per quanto leggera, dei suini Dop e un calo di quelli non tutelati, tanto da farci parlare di due maiali, la seduta di oggi fa registrare un rallentamento della crescita del vivo Dop (soltanto 0,2 centesimi per tutte le classi), ma
Parma - Aumenta ancora la tensione all'interno della filiera. Dopo il compromesso sul vivo, di fatto un aumento di 2,5 centesimi 'calmierato' dalla quotazione a forbice, continuano sui tagli alcune tendenze che stanno tenendo sotto scacco i produttori di alcuni prodotti, salami in testa. Il trito da banco, ancora una volta, paga il tributo più
Parma - Lo stop al rincaro del vivo (leggi qui) dà un po’ di stabilità a cosce (stabili dal 21 luglio a 6,12 euro/kg le più care) e coppe (la rifilata non sfora la soglia delle 7,00 euro/kg temuta settimana scorsa), ma i macellatori riescono a trasferire le perdite di queste ultime settimane su alcuni
Parma - Record infranto. Era prevedibile. Gli allevatori hanno concesso una forbice, ma la sostanza è un aumento che stabilisce il nuovo record per la quotazione del suino italiano. Leggermente superiore il balzo dei tutelati, che vale da 2 a 3,4 centesimi e porta i prezzi del pesante Dop a 2,247/2,261 euro/kg, del Dop 152/160
