Sermide (Mn) – Nel trimestre aprile-giugno 2024 i consumi retail di carne sono diminuiti in quantità sia per il settore suinicolo (-3,9%) che bovino (-1,5%), a cui è corrisposto anche un calo dei valori tendenziali. Al contrario, sono aumentati i consumi di carne avicunicola (+7,3%). Lo rivela un’analisi a cura di Teseo By Clal, secondo cui “la variazione maggiore è associata ai salami, diminuiti dell’11% in quantità e del 7,3% in valore, mentre la riduzione minore è per il prosciutto cotto che è calato dello 0,45% in quantità, mantenendo un leggero aumento in valore (+0,25%)”.
Gli analisti vedono però qualche timido segnale di ripresa nel bimestre maggio-giugno 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023: “La carne suina fresca registra un rimbalzo positivo dell’1% in quantità e dell’1,2% in valore. Un po’ poco, in verità, ma è l’inversione di tendenza che deve essere interpretata positivamente, assieme alla ripresa dei consumi di carne bovina fresca (+1,2% in quantità e +1,4% in valore) e al solito sprint della carne avicunicola fresca (+7,9% in quantità e +0,8% in valore)”. Restano in territorio negativo, nel bimestre, le vendite di quasi tutte le tipologie di salumi. “Resiste solamente il prosciutto cotto: -0,12% in quantità fra maggio e giugno 2024 sullo stesso periodo dell’anno precedente”.