New York (Usa) – Non si arresta l’ascesa dei prezzi della carne al dettaglio negli Usa. Secondo gli indici dei prezzi al consumo del governo, pubblicati dall’americana Cbs news, da ottobre 2020 il prezzo della carne è aumentato del 12% circa. Nel 2021, poi, il prezzo della carne bovina è aumentato ulteriormente (+20%), il pollo +7,5% e il maiale +14%. Questi rialzi vanno ad aggiungersi ai rincari che la carne aveva già subito prima della pandemia di Covid-19. “Gli aumenti del prezzo della carne sono stati causati, inizialmente, dalle interruzioni nella fornitura, quando gli impianti di confezionamento sono stati chiusi in seguito ai contagi da Covid tra i lavoratori”, spiega Jayson Lusak, economista della Purdue University, in un post su EconoFact. “Oggi il confezionamento è ripreso, ma permangono i costi aggiuntivi per i lavoratori socialmente distanziati e l’uso di dispositivi di protezione individuale”. Un esempio significativo di come le aziende stiano aumentando i prezzi è dato da Tyson Foods, che rappresenta circa il 20% della produzione di carne degli Usa. Come fa sapere l’ad Donnie King, “La multinazionale sta alzando i prezzi perchè paga di più per grano, manodopera, trasporti, magazzinaggio, imballaggio e ingredienti. Sta proteggendo i suoi profitti e sta trasmettendo costi più elevati ai consumatori, aumentando i prezzi del 13% per l’anno fiscale e del 24% nel quarto trimestre”. L’aumento dei prezzi della carne di Tyson ha contribuito ad aumentare le entrate dell’azienda del 12% a 12,8 miliardi di dollari durante il periodo l’ultimo trimestre e i suoi guadagni sono più che raddoppiati a quasi 1,4 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La situazione dei prezzi della carne, unita all’inflazione delle materie prime che sta colpendo il Paese potrebbe portare gli americani a rinunciare al consumo di carne in vista delle feste natalizie.
