San Martino in Campo (Pg) – Nel 2022 è cresciuto il numero dei capi certificati Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp. I dati, pubblicati dal Consorzio, segnalano che lo scorso anno i capi bovini certificati, infatti, sono stati 18.311, il dato più alto degli ultimi sei anni con un leggero aumento rispetto al 2021. Oggi la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp conta 997 macellerie, 77 mattatoi e 123 laboratori di sezionamento, oltre a 3.218 allevamenti distribuiti in Umbria, Lazio, Toscana, Marche, Campania, Abruzzo, Emilia-Romagna e Molise. Ottime le performance anche del prodotto trasformato (come hamburger, ragù, bresaola, tartare, pasta ripiena). “Il trend generale che emerge è positivo e in ripresa dopo le difficoltà degli ultimi anni legate anche alla pandemia”, sottolinea Andrea Petrini (nella foto), direttore del Consorzio di tutela. “Ma i problemi non mancano e sono soprattutto esterni alla filiera. Se da un lato il mercato sembra dare chiari segnali di apprezzamento per le produzioni tipiche e di qualità, dall’altro questi prodotti, come la nostra carne certificata, subiscono maggiormente l’aumento dei costi di produzione e dei servizi. Il nodo per il futuro è legato in maniera indissolubile a questi aspetti esterni alla filiera, che condizionano la redditività delle aziende e la competitività commerciale delle produzioni”.
Vitellone Bianco Igp: nel 2022 sono aumentate le certificazioni. Ma il settore subisce l’incremento dei costi
Margherita Luisetto2023-04-04T09:58:12+02:0023 Marzo 2023 - 13:48|Categorie: Carni|Tag: vitellone bianco dell'appennino centrale igp|
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