Psa, Ciriani (ministro Rapporti con il parlamento): “In arrivo misure di sostegno alle aziende. Il piano contro i cinghiali? Durerà 3-5 anni”

2024-04-30T12:16:06+02:0030 Aprile 2024 - 11:00|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , , |

Roma – Nel corso di un’interrogazione parlamentare, la deputata Maria Chiara Gadda (Italia Viva) ha chiesto al ministro dei Rapporti con il parlamento Luca Ciriani come si sta muovendo il governo per contrastare l’emergenza peste suina. Ciriani ha dichiarato che esiste “un piano straordinario di cattura, abbattimento e smaltimento dei cinghiali, che persegue l’obiettivo della rimozione annuale tra il 60 e l’80% della popolazione presente, stimata approssimativamente tra 1 milione e 1,5 milioni di esemplari. Tutto questo in un arco temporale dai tre ai cinque anni. […] Su proposta del ministero dell’Agricoltura, è stata avviata anche una collaborazione con l’esercito, già attiva da diverse settimane”.

“Il ministero dell’Agricoltura”, ha proseguito Ciriani, “ha ripartito tra le regioni interessate 15 milioni di euro per gli interventi di biosicurezza e impiegato ulteriori 25 milioni in favore delle aziende danneggiate dalle misure di restrizione, al fine di contribuire a salvaguardare il sistema allevatoriale e le industrie di trasformazione dei nostri territori che non hanno mai interrotto la loro produzione. Sono allo studio ulteriori misure di sostegno, che a breve saranno portate all’attenzione del Consiglio dei ministri. Occorre, tuttavia, intervenire anche in ambito europeo ed internazionale, favorendo l’adozione di una normativa che sia rivolta a differenziare in modo netto le misure di gestione della fauna selvatica rispetto a quelle finalizzate alla sicurezza degli allevamenti”.

Il ministro ha aggiunto: “L’Italia si è prontamente attivata affinché siano rispettati i principi internazionalmente riconosciuti su prodotti sicuri in quanto non in grado di diffondere la malattia. È il caso del negoziato con il Giappone, attraverso cui si è arrivati a rimuovere il bando totale dei prodotti italiani da parte di quel Paese, avendo il ministero della Salute italiano stipulato, nel maggio 2023, un nuovo protocollo e un certificato sanitario per prodotti sottoposti a cottura, ad esempio il prosciutto cotto e la spalla cotta. Tale negoziato prosegue anche in relazione ai prodotti stagionati, come i Dop di Parma e il San Daniele. Medesime negoziazioni sono in corso con tutti gli altri Paesi che hanno adottato bandi sanitari nei confronti di prodotti della salumeria italiana”.

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