Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: lievi rialzi per il burro. In calo i formaggi

2018-02-05T13:05:57+02:005 Febbraio 2018 - 14:35|Categorie: Formaggi, Latte|Tag: , , , , , , , , |

Cremona – Assocaseari analizza gli andamenti di mercato della scorsa settimana. Latte e crema mostrano una separazione netta fra l’Italia e il Nord Europa, in termini di prezzi e offerte. Stabili o in leggero rialzo i prezzi nel mercato del burro, che sta assorbendo gran parte della crema disponibile e stoccando il prodotto. Un po’ di confusione sul mercato delle polveri, anche per l’entrata in vigore del nuovo regolamento d’acquisto della Ue. In calo i bollettini dei principali formaggi. Di seguito il commento integrale:

– Il mercato dei liquidi è completamente diverso tra Nord-Europa e Italia. Offerta crema estera a prezzi poco inferiori ai 2,00 euro/Kg, con un latte crudo offerto a 0,24 euro/Kg e lo scremato intorno a 0,09 euro/Kg. Prezzi franco consegnati Nord-Italia. Se un latte crudo offerto a 0,24 euro/Kg ci lascia pensare ce ci sia una raccolta di latte molto alta, allora un prezzo della crema così elevato fa a sua volta pensare che ci sia una forte domanda di burro che viene stoccato o grasso per altri usi. In Italia il mercato è alquanto diverso, con offerte di crema intorno a 1,80 euro/Kg partenza e compratori più che mai tranquilli e non solo sulla crema. La Cina nel 2017 ha aumentato le importazioni di prodotti lattiero-caseari del 12,9% in quantità e del 34,3% in valore. In dicembre, le importazioni cinesi di latte liquido sono aumentate del 12,6%, 51.650 Tons, quelle di crema del 126,5%, 6.319 Tons, e quelle di infant formula del 20,9%, 33mila Tons, rispetto al dicembre 2016.

– Il bollettino tedesco del burro fa segnare un rialzo di 0,05 euro sul massimo, oggi 4,25 euro/Kg, resta invece invariato il prezzo minimo a 4,10 euro/Kg. L’Olanda annota addirittura un rialzo di 0,01 euro, portando il suo prezzo a 4,17 euro/Kg. Il bollettino francese invece resta invariato a 4,20 euro/Kg. Sentendo i commenti degli operatori esteri sembra che gran parte della crema stia andando in burro, che a sua volta viene stoccato. Se solo tre settimane fa tutti chiamavano e offrivano, oggi bisogna cercare di avere delle offerte che però sono a prezzi molto superiori rispetto a quelle dei bollettini. Forse perchè si tratta di merce invernale, forse perchè le giacenze sono a zero, ma forse anche perchè le previsioni sul secondo semestre sono di minori quantitativi disponibili, la sensazione degli operatori esteri è che il mercato possa salire, sensazione assolutamente opposta rispetto a quella della maggior parte degli operatori nazionali.
A dicembre, la Cina ha aumentato le sue importazioni di burro anidro del 23,8%, 2.134 Tons, rispetto al dicembre 2016. Sono, invece, calate le importazioni di burro, -0,5% a dicembre rispetto al dicembre 2016, malgrado nel 2017 siano aumentate del 4,6% nonostante i prezzi elevati.

– Le quotazioni del latte in polvere sono stabili in Olanda e Germania, dove però, forse anche per l’incremento dei prezzi del grasso, sono leggermente aumentati quelli del latte intero in polvere. Solo in Francia un leggero ribasso per il latte in polvere per uso zootecnico. Sul mercato c’è un po’ di confusione, con fornitori che stanno offrendo ancora merce del 2017 a prezzi molto bassi, ma tutti gli altri fornitori sul secondo semestre 2018 prevedono dei rialzi più o meno elevati. Sicuramente, tutto quello che sta succedendo nel latte all’intervento sia in vendita, (nella prossima asta del 20 febbraio saranno disponibili 99mila Tons circa) sia anche in acquisto, sta creando molta confusione sul mercato. E’ diventato ufficiale la scorsa settimana, infatti, il nuovo metodo di acquisto del latte all’intervento. Se fino all’anno scorso si sapeva che la comunità avrebbe comunque comprato 109mila Tons ad un prezzo di 1.680 euro/tons, oggi queste certezze non esistono più. La Commissione ha stabilito che non solo non ci sarà più un quantitativo minimo garantito, ma non vi sarà nemmeno un prezzo minimo garantito. Così come fa per la vendita, farà per l’acquisto, lasciando liberi i venditori di offrire. Sarà poi la Commissione a decidere se, quanto, e a che prezzo comprare. Potrebbe anche decidere di non acquistare merce. A riguardo della vecchia merce all’intervento, in giacenza negli stock comunitari, a Bruxelles si è ventilata anche la possibilità di tornare ai latti denaturati destinati ai suinetti o ai volatili, cosa che accadeva circa 30 anni fa quando i quantitativi giacenti all’intervento erano immensi come oggi. Le importazioni cinesi di Smp, a dicembre, sono aumentate del 6,4%, 12.100 Tons, rispetto al dicembre 2016, mentre quelle di Wmp sono diminuite del 41,1%, 19.880 Tons, nonostante nel 2017 siano aumentate dell’11,5%. La maggior parte del Wmp importato proviene dalla Nuova Zelanda, che ha aumentato i quantitativi di Wmp esportati verso la Cina di più del 10%, dall’Australia e dalla Francia.

– Il siero in polvere questa settimana è rimasto assolutamente invariato sui tre principali bollettini. Le importazioni cinesi di siero in polvere sono aumentate del 19,1%, 47mila Tons circa, nel dicembre 2017 rispetto al dicembre 2016.

– In calo le quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi: Edamer a 2,88 €/kg, Gouda a 3,02 €/kg, Emmentaler a 4,31 €/kg e Cheddar a 3,10 euro/Kg. In Italia, quotazioni in calo di 0,15 euro per il Grana Padano a Milano, Cremona e Mantova; aumento di 0,10 euro per il Pecorino Romano a Milano. La domanda cinese di formaggio è in continua crescita. Le importazioni cinesi a dicembre sono calate del 19,4%, 6.319 Tons rispetto al dicembre 2016, ma sono aumentate dell’11,2% nell’intero 2017 rispetto al 2016. Il 50,8% del formaggio proviene dalla Nuova Zelanda, il 19,5% dall’Australia e il 15% circa dalla Ue.

 

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