Faenza (Ra) – Molino Naldoni di Faenza (Ra) vanta una storia che si perde nei secoli eppure, in oltre trecento anni di attività, non ha memoria di un evento così drammatico e globale come quello che l’epidemia da Covid-19 sta causando. “In questo periodo, la nostra attività viaggia a pieno ritmo – racconta l’amministratore delegato Alberto Naldoni – siamo attivi h24, sei giorni su sette. La richiesta di farina per la Gdo è aumentata in modo esponenziale. Nonostante la flessione del comparto Horeca che segna una perdita dell’80-90% e che per noi rappresenta un importante canale di vendita, abbiamo guadagnato importanti quote di mercato riuscendo ad entrare in diverse insegne della Gdo, canale che fino ad ora ci vedeva presenti a ‘macchia di leopardo’”. Nella Gd come nella trasformazione il bisogno di farina è cresciuto vertiginosamente, l’impennarsi delle vendite è dovuto principalmente alla corsa allo stoccaggio di beni di prima necessità. Così come è aumentata la richiesta di farina da parte di aziende che producono prodotti da forno. “Oggi noi non abbiamo difficoltà a fornire farina – continua Alberto Naldoni – paradossalmente, è più problematico reperire gli imballi in quanto l’aumento della richiesta di sacchi ha messo in serie difficoltà i produttori di packaging. Siamo parte di una filiera e sebbene noi produciamo un bene di prima necessità, siamo comunque legati ad altre aziende che possono mettere in crisi il nostro ciclo produttivo”. “È inutile nascondere la preoccupazione, ora come ora, si naviga a vista. In questo momento l’aspetto sanitario è prioritario e deve assorbire le energie e gli sforzi di tutti, ma ritengo che debba essere affrontato in maniera tempestiva anche il lato economico”, conclude Naldoni.
