In tre mesi 18mila negozi in meno, ma la soluzione c’è

2013-06-12T10:02:32+02:0012 Giugno 2013 - 09:56|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Milano – Meno 18mila negozi in tre mesi: ecco il saldo fra nuove e vecchie aperture nel primo trimestre del 2013. Secondo le previsioni della Confcommercio, se non ci sarà subito un’inversione di tendenza, l’anno si chiuderà con una perdita di 70mila negozi, il doppio del 2012. E la crisi riguarda tutti, grandi e piccoli, soprattutto nel settore alimentare. I bilanci del 2011 della Gdo analizzati da Federdistribuzione dicono che l’utile netto è solo lo 0,15% delle vendite totali. Nelle grandi catene di supermarket, inoltre, il fatturato dei prodotti in offerta è arrivato al 28%, un prodotto su tre. Si può, quindi, facilmente immaginare come questa politica dei prezzi costringa alla chiusura le botteghe. Ma questo non è sempre vero.  C’è una soluzione: in questi ultimi anni la novità è il franchising. I negozi a conduzione familiare rimangono nel quartiere, ma cambiando insegna: quella di un grande gruppo che fornisce la merce. Diversa la risposta anti-crisi a Milano, dove si sta pensando ai Duc, i Distretti urbani del commercio, strade o zone della città dedicate a un singolo ramo di attività. Un unico grande mall, con una turnazione d’orario fra i negozi esistenti che permetta di poter fare acquisti h24. Una soluzione innovativa che potrebbe portare beneficio sia al commercio e tenere viva la città anche di notte.

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