Areté, materie prime ai massimi storici: rincari fino all’80% per caffè, cacao e burro

Bologna – Il 2024 è stato un anno difficile per l’industria alimentare, con materie prime che hanno subito rincari raggiungendo in alcuni casi i massimi storici. Sono ben noti ormai i record di cacao (leggi qui), che tra gennaio e settembre è aumentato del 48%, e caffè (leggi qui), che ha visto un aumento dell’83%, ma sono molte le materie prime agricole che hanno visto le quotazioni schizzare verso l’alto. Oltre ai già citati caffè e cacao, anche burro, olio di palma, di girasole, nocciole e noci hanno registrato importanti picchi quest’anno. Pur con qualche ottimismo in più, l’attenzione resta alta anche nel 2025.

I dati arrivano da Areté e saranno presentati insieme a Unionfood l’8 e il 9 ottobre durante l’evento Commodity Agricole 2025, dedicato alle previsioni sui mercati delle materie prime. “Non ci aspettiamo una situazione più difficile di quella che abbiamo vissuto, ma questo non vuol dire che tutti i prezzo scenderanno”, spiega Enrica Gentile, amministratrice delegata di Areté. “Molto dipenderà dall’andamento meteo, che è sempre più imprevedibile, e dalle scorte, che ancora non sono state ricostituite”.

Il picco più recente è stato raggiunto dal burro, toccando gli 8,50 euro/kg a fine settembre (leggi qui) e registrando un aumento del 50% dall’inizio dell’anno. “La produzione di latte è di fronte a un calo strutturale”, dichiara Enrica Gentile, “e la responsabilità va cercata nelle politiche della Ue per la progressiva riduzione del numero dei capi di bovini, ritenuti inquinanti”.

I prossimi aumenti potrebbero riguardare l’olio di palma e l’olio di girasole, a causa del rallentamento della produzione e dell’aumento della domanda. Anche per la frutta secca la stagione 2024-205 si apre all’insegna dell’inflazione, principalmente a causa dei cambiamenti climatici; colpiti principalmente mandorle, noci americane, nocciole italiane e anacardi del Vietnam. Buone prospettive, invece, per i legumi, che negli ultimi sei mesi hanno visto i prezzi scendere fra il 30 e il 40%.

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