Roma – Assobio, Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, entra a far parte del Consiglio nazionale della Green Economy. Realizzato in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il Consiglio opera nell’ambito dell’attuazione della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, con il patrocinio della Commissione Ue. Il contributo di Assobio – in rappresentanza di una comunità imprenditoriale di oltre 130 associati, che assorbe il 70% circa delle vendite bio in Italia – è volto a indicare la strada verso un’economia green e sostenibile anche nel settore agricolo.
“L’Italia vede costantemente crescere le superfici agricole coltivate a biologico, oggi il 18%, grazie ad agricoltori che rinunciano a pesticidi e fertilizzanti chimici a vantaggio di un’agroecologia”, ha sottolineato Nicoletta Maffini, presidente di Assobio, nel corso del suo intervento agli Stati Generali della Green Economy, tenutosi presso Ecomondo (fiera di Rimini, 5-8 novembre). “In questo momento storico si registra una certa sofferenza, in particolare nel settore alimentare, legata a un generale aumento dei costi e a una riduzione del potere di acquisto. Questo penalizza principalmente i prodotti premium, come quelli bio. […] Sul fronte economico e della competitività, Assobio si batte per la riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti freschi e per il credito di imposta sui costi di certificazioni per le aziende, un onere che si riverbera sul prezzo finale dei prodotti. C’è ancora molto da fare e c’è bisogno del supporto della politica: il rischio è che chi sta producendo biologico torni indietro e questo sarebbe un danno”.
