Crisi Ferrarini: ai fornitori di Società agricola un rimborso del 15% in 4-6 anni

2021-05-17T14:52:58+02:0017 Maggio 2021 - 14:51|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Reggio Emilia – Novità in vista per Società agricola Ferrarini, che ha presentato due anni e mezzo fa la domanda di concordato. Il nuovo piano prevede la prosecuzione dell’attività di allevamento di bovine frisone e jersey per la produzione di latte destinato al Parmigiano Reggiano. I dipendenti sono circa 70 e l’obiettivo è arrivare a un fatturato di 15-16 milioni di euro all’anno. La produzione di aceto balsamico, come riporta Reggionline, sarà gradualmente abbandonata. Stando ai documenti depositati in tribunale, il passivo è compreso tra un minimo di 200 e un massimo di 236 milioni di euro, a seconda di alcune variabili. Il piano curato dai consulenti legali della famiglia, Sido Bonfatti e Sabrina Dazzi, prevede il rimborso di 43 milioni di debiti nei sei anni successivi all’omologazione del concordato. Nel 2019 la Società agricola Ferrarini ha registrato un margine operativo lordo di 3 milioni. Si stima che la liquidità che potrà generare tra il 2021 e il 2030 è 24 milioni di euro. Una società della famiglia Ferrarini, Saim, dovrebbe metterne a disposizione altri, fino a 8 milioni. Altri 14 milioni potrebbero arrivare dalla  vendita di alcuni immobili, come la piattaforma logistica di via della Repubblica, l’acetaia di Albinea e la villa di Rivaltella. Su cui pesa l’incognita del pignoramento da parte di Unicredit. Per i fornitori senza privilegio o ipoteche, ovvero in massima parte fornitori, ci sarà un rimborso del 15% in tre rate, tra il quarto e il sesto anno successivo all’omologazione. Altri creditori chirografari dovranno accontentarsi del 5%, sempre in tre rate.

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