Emergenza Covid-19: battuta d’arresto per le acque minerali italiane

2021-03-29T15:15:41+02:0029 Marzo 2021 - 15:15|Categorie: Beverage|Tag: , , , , , , , |

Bologna – Il Covid frena il mercato delle acque minerali made in Italy. Le cause: il calo delle esportazioni, la chiusura del canale Horeca e la stazionarietà delle vendite in Gdo. Unica eccezione positiva: l’e-commerce. A far luce su questo scenario il Mineral Water Monitor, l’Osservatorio di Nomisma dedicato al comparto. Che avverte che, dopo una crescita che durava ininterrottamente da oltre dieci anni (+101% tra il 2010 e il 2019), l’export delle nostre acque è calato a valore dell’11%. Sul fronte interno, invece, NielsenIQ, partner di Nomisma, rivela che il 2020 si è chiuso, nel segmento della Grande distribuzione, con vendite stabili in valore (-0,2%). A cui è corrisposto, rispetto al 2019, solo un leggero incremento dei volumi (+1,6%), frutto di dinamiche differenti fra le diverse categorie: -1,3% per le acque gassate, -1,5% per le lievemente gassate, +1,8% per le lisce e +5,0% per le effervescenti naturali. L’emergenza Coronavirus, inoltre, ha dato un forte impulso agli acquisti online, che sono quasi raddoppiati sia in quantità (+94,5) che in volume (+92,5%) tra il 2019 e 2020, con trend positivi che hanno coinvolto tutte le tipologie. Sofferente, invece, l’Horeca, canale di riferimento soprattutto per i consumi delle acque di fascia medio-alta e confezionate in vetro.

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