Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici anche più stretti

2023-07-10T14:44:38+02:0010 Luglio 2023 - 14:44|Categorie: Editoriali del direttore|

Di Angelo Frigerio

Carlo Nordio, il nostro ministro della Giustizia, non ama le parafrasi. Sin dall’inizio del suo mandato ha espresso con chiarezza le sue opinioni in merito a corruzione, normative farraginose, processi interminabili e altro ancora. Ecco qualche esempio: “Il sistema della corruzione si annida nella incertezza della normativa, delle competenze e nella complessità delle procedure”. E ancora: “Per i reati più gravi come la corruzione, vige il principio citato più di duemila anni fa da Tacito: più la Repubblica è corrotta, più sforna leggi”. Avere più norme: “Rende complicate le procedure e aumenta le porte alle quali il cittadino deve bussare per ottenere il provvedimento”. Così in questo modo aumentano anche le possibilità di: “Arrivare a una serratura che non si apre e arriva qualcuno che dice: la devi ungere”.

Era ora che qualcuno dicesse le cose come stanno. Da tempo lo scrivo.

Alcuni anni fa ho raccontato del ‘responsabile nuove aperture’ di una nota catena lombarda. Era legato a filo doppio con la ‘ndrangheta ma i carabinieri lo intercettavano. L’azienda stava cercando nuove location per espandersi. Per questo occorreva trovare il posto giusto al momento giusto. Ecco allora palesarsi un gruppo di sostegno calabrese in grado di offrire l’area giusta al giusto prezzo. Per quanto riguardava comune e permessi vari, bastava oliare (ungere) le ruote in maniera opportuna. Naturalmente l’intermediario, ovvero il ‘responsabile nuove aperture’, avrebbe avuto il suo tornaconto. “Che ne dici di un bel Rolex, amico mio?”, suggeriva l’ndranghetista al telefono.

Così funziona in Italia. Allargando il cerchio arriviamo anche ai buyer. C’è un libro che tutti devono leggere e che stiamo editando. S’intitola ‘Una vita da buyer’ ed è scritto da Luca Spagna, compratore internazionale, con una lunga esperienza, in Italia e all’estero.

Nel capitolo 3 si parla di corruzione: “Il buyer spesso gestisce importanti somme di denaro, può avere in mano il destino di tanti piccoli produttori o influire significativamente sui risultati anche di multinazionali. Non di rado è impreparato e troppo giovane, e non sto parlando solo di età anagrafica. Ovviamente i fornitori lo sanno e ci stanno molto attenti mettendo in atto tutto ciò che è in loro potere per poter limitare al minimo eventuali danni che il demone potrebbe creare loro. Fin dal primo minuto in ruolo, se non addirittura prima, un compratore della Gd è sotto un’invisibile quanto solenne lente di ingrandimento. Viene studiato in ogni sua mossa o decisione: chi è, cosa ha fatto prima, situazione familiare, patrimoniale, amici, hobby, interessi, debolezze… insomma, più di come ti studia una banca quando deve accendere un mutuo. Il mondo del commercio è veramente piccolo, tutti conoscono o almeno hanno sentito parlare di quasi tutti. Il lavoro dell’account è anche avere informazioni sul mercato e i concorrenti ma, soprattutto, sui compratori. Don Michael Corleone, nel celeberrimo film Il Padrino, riferendosi agli insegnamenti del padre, afferma: “Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici anche più stretti”; ebbene, per non sbagliare, il buyer va tenuto sempre al guinzaglio… soprattutto se ci si accorge che si può corrompere. Da quel momento la sua reputazione e professionalità sono inesorabilmente compromesse. Nella sua anamnesi compare la parola corruttibile”.

Ecco dunque trasferito nel mondo della distribuzione il teorema Nordio. Anche in questo caso l’incertezza delle competenze e la complessità delle procedure generano mostri. Che spesso fanno comodo. Sia alle aziende sia, paradossalmente, alla stessa distribuzione. Non è vero? Allora perché buyer pizzicati con le mani nella marmellata, e quindi giustamente licenziati, ricompaiono improvvisamente sul mercato?

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