Bordeaux (Francia) – La metà delle bottiglie di Chateau Lafite vendute in Cina è contraffatta, confezionata su navi ormeggiate in acque internazionali. È questa la dichiarazione shock rilasciata da Xinshi Li, presidente della Chinese academy of inspection and quarantine (Caiq), nel corso di una conferenza stampa a Bordeaux, e riportata nei giorni scorsi dal magazine The Drinks Business. Scopo della visita del delegato era presentare Peop (Protected eco-origin product), il nuovo strumento anti-frode messo a punto dal governo cinese: un sistema di etichettatura che, grazie all’utilizzo di codici visibili e invisibili, permetterà ai funzionari doganali e ai consumatori di verificare la provenienza delle bottiglie. Il problema della contraffazione sta infatti assumendo dimensioni sempre più preoccupanti in Cina, in particolar modo per vini d’alta gamma come il Bordeaux. Anche se lo Chateau Lafite – come riporta il quotidiano – si conferma più contraffatto in assoluto (pare che esistano più casse dell’annata 1982 di quante ne siano mai state realmente prodotte).
Il Bordeaux contraffatto si imbottiglia in mezzo al mare. A rivelarlo sono le autorità cinesi
federica2014-05-16T15:55:37+02:0016 Maggio 2014 - 15:55|Categorie: Vini|Tag: bordeaux, Chateau Lafite, Chinese academy of inspection and quarantine (Caiq), contraffazione, Xinshi Li|
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