Nel 2018, calano le importazioni di formaggi negli Usa. In crescita l’export

2018-04-19T15:13:00+02:0019 Aprile 2018 - 15:58|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , , , |

Milano – Forte calo delle importazioni lattiero casearie statunitensi, a febbraio, ad eccezione di quelle di butteroil. A segnalarlo è Assocaseari che evidenzia, tra le cause, la grande produzione di latte e la maggiore disponibilità di prodotti negli Usa. A febbraio, nel dettaglio, l’import di formaggi e di burro è calato, rispettivamente, dell’1,5% (12.166 Tons) e dell’11,7% (2.646 Tons) rispetto allo stesso mese del 2017. Proviene dalla Ue circa il 70% del formaggio, soprattutto da Italia, Francia, Germania, Danimarca e Olanda, e circa il 90% del burro, prin cipalmente dall’Irlanda. A febbraio, secondo l’Usda, gli Usa hanno esportato quantitativi mai raggiunti prima, l’equivalente del 17,2% della loro produzione di latte, e pare che le vendite verso il Sud-Est asiatico e i Paesi Mena siano riprese. Nel dettaglio, l’export di formaggio è cresciuto del 6,6% (28.213 tons), quello di burro del 60,6% (2.000 tons circa), la Smp è a +26,9% (66.523 Tons), la Wmp a +52,6% (1.412 tons), il siero in polvere a +6,6% (43mila tons circa) e il lattosio cresce del 39,1% (26mila tons circa). Le esportazioni di formaggio statunitense, in generale, stanno aumentando, soprattutto verso i suoi tre principali mercati: Messico, Corea del Sud e Giappone. Inoltre, crescite notevoli si registrano anche verso la Cina (+100%), il Cile (+53%) e l’Arabia Saudita (+97,7%). Le esportazioni di Smp statunitense nel 2018, invece, sono destinate al Messico +6,3% e al Sud-Est Asiatico (Indonesia +51,9% e Vietnam +248,7%).

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