Ita.Bio: il biologico made in Italy cresce in Cina

2021-01-29T13:14:23+02:0029 Gennaio 2021 - 13:13|Categorie: Bio, Mercato|Tag: , , , , |

Milano – Con un valore di 8 miliardi di euro, la Cina rappresenta il quarto mercato al mondo per consumo di prodotti biologici. L’interesse verso il comparto è confermato anche dai tre milioni di ettari coltivati secondo il metodo biologico, in crescita del +188% in soli otto anni. Questi alcuni dei dati emersi nel corso del webinar di Ita.Bio, la piattaforma promossa da Ice e Federbio, e curata da Nomisma, dal titolo ‘Internazionalizzazione del bio made in Italy: focus Cina’. L’attenzione per il settore è però ancora molto concentrato nelle high-tier cities e nell’upper class, tanto che l’incidenza complessiva del bio sul totale del carrello è di 1,2% nel 2019 (era solo 0,7% nel 2014) e la spesa pro-capite per prodotti biologici non supera i 5,5 euro a persona (negli Stati Uniti è di 125 euro e in Italia 58 euro). Sicurezza alimentare, qualità superiore e attenzione per l’ambiente sono le principali motivazioni dei consumatori cinesi alla base della scelta di referenze biologiche. Ma non solo. Anche l’origine gioca un ruolo importante. A tal proposito, l’Italia risulta al primo posto tra i Paesi che producono articoli di maggiore qualità secondo il consumatore cinese. L’interesse per il bio made in Italy, poi, è più forte tra chi ha una maggiore propensione agli acquisti online, tra i più giovani e nell’upper class. Tra le categorie per cui i consumatori cinesi cercano le garanzie del bio e quelle su cui l’italianità è un valore aggiunto, i prodotti lattiero caseari (in primis latte per l’infanzia), baby food, ma anche carne e derivati assieme a pasta e prodotti da forno.

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