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Olio evo: dall’Enea una nuova metodologia per tracciare la materia prima ed evitare frodi

2022-11-16T09:36:56+02:0016 Novembre 2022 - 09:36|Categorie: Grocery|Tag: , , |

Roma – I ricercatori Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico) hanno messo a punto una nuova metodologia per verificare l’autenticità dell’olio extravergine attraverso la tracciabilità dell’origine geografica delle olive.

La ricerca, incentrata sull’analisi degli elementi chimici, è stata condotta su 37 campioni di olive e foglie provenienti da 11 diverse specie di ulivo. “Combinando insieme le più moderne tecnologie di analisi, siamo riusciti a identificare la firma geochimica del suolo trasferita alle olive”, spiega Claudia Zoani, ricercatrice della divisione Biotecnologie e Agroindustria di Enea. “Questo apre alla possibilità di individuare, in modo sempre più veloce e accurato, l’origine geografica dei prodotti olivicoli e di scovare eventuali frodi soprattutto tra le Dop, che devono garantire caratteristiche di qualità, autenticità e tipicità strettamente legate al territorio di produzione”.

Una metodologia che potrebbe giovare il bacino mediterraneo che, da solo, rappresenta la più asta area olivicola del mondo e dove si concentra il 99% della produzione europea di olio di oliva. Tra i paesi produttori del celebre ‘oro verde’ primeggiano Spagna (63%), Italia (17%), Grecia (14%) e Portogallo (5%).

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