Regolamento Ue imballaggi, Pierini (Assobibe): “Gli investimenti fatti sarebbero buttati alle ortiche”

2022-11-15T17:52:19+02:0015 Novembre 2022 - 17:50|Categorie: Beverage, in evidenza, Tecnologie|Tag: , , , , , |

Roma – Continua a far discutere la proposta del nuovo regolamento Ue sugli imballaggi (leggi qui). Le ultime critiche arrivano da Giangiacomo Pierini (in foto), presidente di Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, comparto che nel Bel Paese genera ogni anno 4,9 miliardi di euro dalla materia prima fino alla vendita. “In Italia il 100% delle industrie delle bevande ha investito nel riciclo”, spiega Pierini. “È stato più che dimezzato il peso delle bottiglie: passare al riutilizzo, come vorrebbe fare la Ue, imporrebbe ora di raddoppiare il peso delle bottiglie di plastica attualmente in commercio. Abbiamo anche investito sui tappi, perché entro il 2024 Bruxelles ci chiede che restino attaccati alla bottiglia anche aperti: se passasse il nuovo regolamento, tutti questi investimenti sarebbero da buttare alle ortiche”.

Un recente report di Pwc – riprende Il Sole 24 Ore – stima in 18,7 miliardi di euro l’impatto del regolamento sul riuso su tutta l’industria europea delle bevande: 12,5 miliardi sarebbero gli investimenti necessari per dotarsi delle nuove tecnologie (as esempio per la sanificazione delle bottiglie da riutilizzare), il resto sarebbero extra costi produttivi. Se la filosofia del riuso dovesse vincere su quella del riciclo, calcola sempre Pwc, bisognerebbe avere camion più spaziosi del 35% per le consegne, magazzini del 30% più grandi per lo stoccaggio, linee di imbottigliamento più lente del 50%. “Il 64% delle nostre imprese sono Pmi”, chiosa Pierini, “come possono sostenere investimenti di questo genere?”.

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