Usa – In America, in questi giorni, si è scatenata una polemica contro i biscotti Oreo. A iniziare il tutto è stato Shane Ransonet, residente in Luisiana, che ha contattato il Wall Street Journal per raccontare di come, secondo lui, i biscotti acquistati contenessero meno crema del solito. Ransonet, inoltre, ha sottolineato al quotidiano che anche comprando una confezione di Double Stuf Oreo con farcitura doppia si sia trovato, in realtà, davanti a dei biscotti con una quantità di crema normale.
A sostenere l’opinione di Ransonet anche diversi utenti social, che hanno accusato Mondelez, azienda produttrice degli Oreo, di applicare pratiche di shrinkflation. E quindi di ridurre la quantità di prodotto mantenendo invariati packaging e prezzi. “Prima la crema non copriva quasi tutto l’Oreo?”, si è chiesto un utente su Reddit. “L’azienda dovrebbe essere multata per pubblicità ingannevole. La foto della confezione non ha più alcuna somiglianza con il prodotto all’interno”, scrive un altro.
A intervenire nella diatriba è stata direttamente Mondelez. Dirk Van de Put, Ceo dell’azienda, ha infatti spiegato al Wall Street Journal di aver provato recentemente una serie di strategie per compensare l’aumento dei costi delle materie prime, come ridurre le dimensioni delle confezioni, ma di non aver mai diminuito il quantitativo di crema nei biscotti. “Ci daremmo la zappa sui piedi se iniziassimo a giocare con la qualità”, ha evidenziato Van de Put, attribuendo la questione a possibili irregolarità avvenute nella produzione dei singoli stabilimenti.
