Origine pomodoro in etichetta, UnionAlimentari: “Non c’è bisogno di elaborare nuove norme, basterebbe applicare quelle già in vigore”

2021-05-19T11:39:44+01:0019 Maggio 2021 - 11:39|Categorie: Grocery, in evidenza, Ortofrutta|Tag: , , , |

Roma – La mancanza di strumenti di controllo, e non quella di tecniche analitiche valide, sarebbe alla base delle lacune presenti oggi nei sistemi di verifica delle etichette (e quindi dell’origine) di sughi, salse e derivati del pomodoro. A sollevare il tema, con una lettera co-firmata e inviata a inizio aprile ai vertici dell’Ispettorato centrale qualità e repressione frodi (Icqrf) del Mipaaf, il presidente di UnionAlimentari (Unione nazionale della piccola e media industria alimentare), Giorgio Zubani, insieme al delegato di settore, Gian Mario Bosoni, che è anche amministratore delegato di Emiliana Conserve, la più grande azienda privata del Nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro conto terzi. Per tutelare i prodotti italiani, secondo Bosoni, “non c’è nessun bisogno di elaborare nuove norme, basterebbe applicare quelle già in vigore”. Il decreto 16 novembre 2017 su “Indicazione dell’origine in etichetta del pomodoro, per quanto discutibile nell’iter d’adozione, è seguito dai produttori nazionali”, spiega ancora Bosoni. Decreto che impone di specificare in etichetta la zona geografica in cui il pomodoro è stato coltivato e trasformato e valido per  tutti i derivati del pomodoro, sughi e salse composti per almeno il 50% da pomodoro. Il problema è che “esistono diverse tecniche analitiche, sicure e già applicate con successo. Ad oggi, però, a nessuna di esse è stata attribuita valenza di ufficialità”, aggiunge Zubani, secondo cui “gli operatori corretti non hanno timore delle attività di controllo, anzi ne caldeggiano l’attuazione”. Un percorso “virtuoso” che, secondo UnionAlimentari, è “condizionato e rallentato dall’introduzione sul mercato di semilavorati a basso costo di provenienza estera, che troverebbero pieno diritto di competere nel caso in cui il consumatore fosse regolarmente informato e consapevole di quanto sta per acquistare”.

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