Prodotti vicino alla scadenza: cosa fanno Lidl e Esselunga?

2023-04-03T17:59:14+02:003 Aprile 2023 - 08:29|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Di Giulio Rubinelli

I prodotti vicini alla scadenza sono una risorsa di marketing e un contributo alla sostenibilità nella lotta contro gli sprechi. Molte aziende lo stanno facendo con una comunicazione ad hoc a volte tempestiva ed esauriente.

Cosa fa Esselunga

Per ragionare su questa fotografia ripresa nel Lidl di Lucca/San Filippo è necessario fare un confronto con il leader (giudizio personale) della Gdo in questa materia, Esselunga. In genere subito dopo l’ortofrutta e all’inizio dei freschi a libero servizio contrapposti ai cestoni e alle gondole delle promozioni, Esselunga organizza due vasche compartite (quindi in pratica quattro scomparti) di freschi in promozione e molte volte vicini alla scadenza. Sono presenti diverse categorie merceologiche con le marche dell’Idm, nazionale e internazionali, i prodotti a marchio del distributore (Mdd) e spesso anche i prodotti locali. Anche ad un occhio disattento l’area appare ben visitata, le persone abbandonano per un attimo il carrello e prendono i prodotti nelle due vasche guardando la data di scadenza. Questo mini reparto non è segnalato dalla comunicazione, ma i clienti sanno che è li, è ben ordinato, ben rifornito, ben chiaro nel prezzo.

Cosa fa Lidl

La fotografia ritrae un vassoio con diversi prodotti in scadenza. Si trova alla fine del lunghissimo scaffale refrigerato in fondo al negozio, parallelo alle casse. È alla fine della fine, su un solo ripiano e confina con uno specchio, per amplificare il suo contenuto. La comunicazione dice: Salva i prodotti vicino alla scadenza. Promette sconti fino al 50%. È uno spazio molto ridotto, poco visibile e poco persuasivo nella sua offerta. A parte i bricchi del latte affiancati uno ad uno, gli altri prodotti sembrano alloggiati con noncuranza, forse erano in ordine a inizio giornata, poi i clienti hanno manomesso questo spazio.

Il risultato non corrisponde probabilmente alle intenzioni dell’insegna e al suo posizionamento. Diciamo che, visto così, potrebbe essere un tentativo di vendere i prodotti in scadenza, nulla più. Tuttavia crediamo che varrebbe la pena valorizzarlo, illuminarlo meglio, posizionarlo in uno spazio aperto, anche se minimo, per incoraggiare il concetto di sostenibilità e far percepire l’affare.

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