Russia, le multinazionali del beverage fermano produzione e vendita sul territorio

2022-03-10T13:18:05+02:0010 Marzo 2022 - 13:18|Categorie: Beverage, in evidenza|Tag: , , , , , |

Mosca (Russia) – Dopo le forti pressioni sui social a livello internazionale, che chiedevano alle aziende di schierarsi contro il conflitto, alcune tra le più importanti multinazionali del mondo beverage hanno deciso di sospendere le proprie attività in Russia. Si tratterebbe, nello specifico, di Coca Cola, PepsiCo e Heineken. Carlsberg aveva invece già preso posizione la scorsa settimana insieme ad altri colossi dell’alimentare (leggi qui): aveva infatti fermato la produzione in Ucraina e ora starebbe bloccando nuovi investimenti ed esportazioni verso la Russia. Coca Cola ferma le vendite e i numerosi impianti di imbottigliamento sul territorio russo: “I nostri cuori sono vicini alle persone che stanno subendo gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina”, scrivono i vertici dell’azienda. A stretto giro arriva anche l’annuncio di PepsiCo, che sospenderà tutte le vendite in Russia, dove opera da più di 60 anni, oltre agli investimenti di capitale, la pubblicità e le attività promozionali. L’azienda interromperà anche le operazioni in Ucraina per consentire ai dipendenti di cercare sicurezza mentre la guerra si intensifica nel Paese. Anche Heineken ha scelto di interrompere la produzione e la vendita della sua birra in Russia, facendo sapere che non accetterà più “alcun beneficio finanziario netto derivante dalle operazioni russe”. Starebbe inoltre valutando le opzioni per il futuro del business nel Paese, dove opera da due decenni.

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