Novi Ligure (Al) - Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, incontrerà il 5 gennaio i lavoratori della Pernigotti. Lo rende noto Tiziano Crocco, sindacalista Uila Uil. "L'arrivo è previsto in mattinata e, dopo un incontro con gli organi di informazione, è previsto l'intervento in sala mensa. Salvo imprevisti,
Novi Ligure – Non bastavano gli investimenti nella campagna pubblicitaria natalizia (leggi qui). A generare nuove polemiche e forti tensioni al presidio permanente dei dipendenti Pernigotti, a Novi Ligure, è arrivato anche l’annuncio del concorso a premi ‘Pernigotti per Natale’, indetto dalla società in mano alla famiglia turca dei Toksoz per “incrementare la conoscenza dei
Cremona – “Sperlari vuole comprare Pernigotti. Lo ripeto ufficialmente dopo le voci circolate nelle scorse settimane: ci interessa il marchio, ma ci interessa anche lo stabilimento di Novi Ligure con i suoi lavoratori. Anzi, la fabbrica sarebbe il cuore della rinascita di un pezzo pregiato del nostro sistema imprenditoriale”. Così Piergiorgio Burei, amministratore delegato dell’azienda
Novi Ligure (Al) - Dopo le proteste dei lavoratori Pernigotti a Novi Ligure, arriva la risposta da parte dell'azienda. In particolare, i sindacati sollecitavano l'incontro con la proprietà al Mise, annunciato dal ministro Luigi Di Maio, e la nomina dell'advisor incaricato di trovare nuove opportunità per l'impianto. Pernigotti conferma "nuovamente l’impegno verso gli accordi presi
Novi Ligure (Al) – Il board di Pernigotti tira dritto per la sua strada. E investe in una campagna pubblicitaria, on air in vista del Natale, con due nuovi spot Tv da 15 secondi realizzati da Areastream. Il primo incentrato sulle creme spalmabili Pernigotti, in particolare sulle new entry: le varianti Cremino e Nocciola; il
Roma - I Toksoz, proprietari della Pernigotti, non hanno cambiato idea. Società e marchio non sono in vendita. Dopo il vertice tenutosi venerdì a Roma, si apprende che sono sempre intenzionati a chiudere l'impianto di Novi Ligure, ma si impegneranno a trovare un imprenditore che voglia investire sullo stabilimento e lavorare in conto terzi per la
Milano - "Né il marchio né la società sono, allo stato attuale, in vendita". La precisazione arriva dalla Pernigotti. Che dopo il vertice di lunedì a Palazzo Chigi, dichiara in una nota di aver "confermato la decisione di cessare la conduzione in proprio delle attività produttive presso il sito di Novi Ligure e l'intenzione di terziarizzare
Roma - Il futuro dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure è affidato a un comunicato dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi, diffuso dopo l’incontro di ieri sera tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, e Zafar Toksoz, proprietario insieme al fratello della storica azienda dolciaria. La società, spiega la nota,
Roma - E' fissato per oggi l'incontro fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i vertici dell'azienda turca Toksoz, proprietaria di Pernigotti (leggi qui). Ieri, invece, il Corriere della Sera ha ventilato l'ipotesi di un'offerta da parte di Sperlari, marchio cremonese celebre per torroni e caramelle, dal 2017 parte del gruppo tedesco Katjes international. Secondo il quotidiano,
Milano - Un botta e risposta sulle pagine de Il Sole 24 Ore. E' quello che vede coinvolti la segretaria generale di Cisl e il chief financial officer di Pernigotti. Giovedì 22 novembre il quotidiano pubblica una lettera firmata Annamaria Furlan (Cisl, in foto). "La vicenda dello stabilimento Pernigotti a Novi, che la proprietà turca
Novi Ligure (Al) - Dallo scorso 7 novembre i lavoratori di Pernigotti, dopo l'annuncio della chiusura, hanno avviato il blocco permanente dello stabilimento di Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Questa settimana la società ha annunciato di aver chiesto a Organizzazioni Sindacali e Rsu di interrompere questa occupazione, che non trova giustificazione da un punto di
Novi Ligure (Alessandria) - Arrivano le prime proposte di salvataggio per Pernigotti. In occasione della festa del vino cooperativo a Milano, lo scorso fine settimana, le cooperative alimentari si sono dichiarate pronte a inserirsi in un’operazione di 'workers buyout' grazie al ruolo di Fci, la società partecipata del Mise, sempre se i lavoratori siano disposti a costituirsi
