Tonno in scatola, il lockdown spinge i consumi (+33,6%). L’indagine Doxa per Ancit

2021-03-25T10:37:54+02:0025 Marzo 2021 - 10:37|Categorie: Grocery|Tag: , , |

Milano – Le conserve ittiche stanno vivendo una Golden age. È quanto emerge da un’indagine realizzata dall’istituto di ricerche Doxa per Ancit (Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare). Coinvolti 1.300 italiani per indagare le abitudini di acquisto e il consumo di tonno in scatola, aumentato del 33,6% dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Oltre un italiano su tre (36%) lo consuma due o tre volte a settimana, percentuale che sale al 41% per i giovani tra i 18 e i 25 anni d’età. Viene usato principalmente per condire insalate (87%), da abbinare a primi piatti (85%) e per preparare ricette tipiche della tradizione, come pizze e verdure ripiene (52%). Ridotto, invece, l’utilizzo per creare pietanze più elaborate (19%). Tra i motivi che spingono i consumatori ad acquistare il tonno, la capacità di conservarsi a lungo e facilmente (78%), l’accessibilità (47%), il fatto che sia un valido sostituto del pesce fresco (44%) e la gratificazione che comporta nei momenti difficili (38%). A sorpresa, quindi, diventa comfort food ideale da gustare in solitudine (17%) o in compagnia (67%). Infine, fra le altre conserve ittiche che gli italiani apprezzano, spiccano lo sgombro (64%), le alici (54%) e il salmone (50%). In generale, nei primi cinque mesi del 2020, sono state consumate oltre 41mila tonnellate di conserve ittiche.

Torna in cima