Uiv: a rischio per le cantine italiane 375 milioni di dollari di export in Russia

2022-02-25T14:52:50+02:0025 Febbraio 2022 - 14:52|Categorie: Vini|Tag: , , , , , |

Roma – L’Italia, primo fornitore di vino della Federazione russa, rischia di pagare un prezzo molto alto per colpa della guerra. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base dogane, nel 2021 si sono registrati ordini dalla Russia per un valore di 375 milioni di dollari, in crescita dell’11% sull’anno precedente, a fronte di 1,155 miliardi di dollari di importazioni complessive di vino dall’estero. Anche l’Ucraina, dove l’Italia è leader di mercato, nei primi 9 mesi 2021 ha registrato un import di vino italiano a +20% per i vini fermi e frizzanti in bottiglia, e +78% per gli spumanti. Sanzioni e controsanzioni, impedimenti logistici, merci non ritirate in dogana e problemi finanziari – con la perdita di tutele assicurative sui pagamenti – sono alcuni degli ostacoli che le cantine italiane si trovano ad affrontare. Per il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti: “Ci troviamo costretti a dover rinunciare a una piazza strategica per l’Italia, che è il primo Paese fornitore di vino in Russia, proprio in una fase di forte risalita degli ordini. In attesa fare luce sulle ipotesi di fermo delle esportazioni, consigliamo alle imprese italiane di vino di effettuare consegne verso la Russia solo dopo aver conseguito adeguate garanzie sui pagamenti”.

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