Uiv: cali a doppia cifra per i vini italiani nella Gdo di Usa, Germania e Uk

2022-11-09T16:30:24+02:009 Novembre 2022 - 16:30|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , |

Roma – A tutto settembre le vendite di vino sul canale retail in Germania, Usa e Uk (sommati insieme) registrano una contrazione del 10% a volume, di cui -11% per lo spumante e -9% per il vino fermo, a fronte di un valore complessivo delle vendite pari a circa 3,3 miliardi di euro. Lo rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato i dati del comparto Gdo dei primi tre Paesi della domanda mondiale nei primi nove mesi di quest’anno.

In dettaglio, sul mercato americano i fermi registrano un calo tendenziale dell’8% a volume e del 6% a valore, mentre per gli spumanti al -2% a volume si contrappone un +1% a valore. Il dato generale esprime un valore complessivo delle vendite per 1,56 miliardi di euro. Nel Regno Unito la situazione è anche peggiore: -14% la spumantistica a volume e -11% gli still wines, con valori a -12% per gli sparkling e -8% per i vini fermi. Il valore delle vendite di vino tricolore ammonta a circa 1 miliardo di sterline, con pesanti contrazioni, tra le altre, di Pinot Grigio e Prosecco. Infine, il mercato tedesco, dove i più problematici sono gli spumanti con riduzioni a volume del 17% e a valore del 12%, a cui si associano riduzioni del 9% per i vini fermi. Contrazioni di rilievo per il Primitivo, il Pinot Grigio e il Montepulciano.

“Il vino italiano vive una fase delicata, dove i prezzi dello sfuso sono in discesa mediamente del 15-20% e dove l’indeterminatezza sulla reale situazione produttiva – acuita dalla recente decisione ministeriale di prorogare per l’ennesima volta e in maniera definitiva il termine per le dichiarazioni di vendemmia – certamente non aiuta e contribuisce a generare fenomeni speculativi”, commenta Secondo il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti. “Sullo sfondo, il ben noto surplus di costi e una situazione internazionale segnalata in contrazione, con il nostro primo mercato al mondo – gli Usa – che nell’ultimo trimestre ha registrato una retromarcia nei volumi delle importazioni di vino tricolore del 13%. La situazione impone massima attenzione, trasparenza, e senso di responsabilità da parte di tutta la filiera”.

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