Roma – Antonio Forlini (nella foto) è stato confermato alla presidenza di Unaitalia, la principale associazione di categoria del settore avicolo, per il prossimo triennio. La nomina, avvenuta nel corso dell’assemblea nazionale ‘L’avicoltura italiana e le sfide della transizione ecologica’ – che si è svolta ieri a Roma alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli – conferma il lavoro svolto da Forlini nell’associazione per la valorizzazione e la tutela della filiera, anche nel segno della sostenibilità e dell’innovazione, cogliendo le sfide della transizione ecologica e del Green Deal. Come dichiarato nel corso dell’assemblea, infatti, con un fatturato di 5,7 miliardi di euro nel 2020 (+3,8% sul 2019), 6mila allevamenti professionali e 64mila addetti, l’avicoltura italiana ha imboccato la strada giusta verso la sostenibilità. Negli ultimi cinque anni, con oltre 50 milioni di euro di investimenti, sono stati prodotti 310 milioni di kw di energia elettrica rinnovabile, recuperati 46 miliardi di litri di acque di processo, ed è quasi il 60% la percentuale di mezzi a ridotta emissione di Co2 utilizzati dalla filiera. Significativo, poi, l’impegno verso pratiche di gestione di allevamento sempre più virtuose, testimoniato dal trend in continua riduzione degli antibiotici, con un ulteriore calo del 6% nel 2020, giungendo a -88% dal 2011 ad oggi. Non si arresta, nel frattempo, l’ascesa delle carni bianche in Italia. Con il 35% delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono le più acquistate dagli italiani, seguite dalle carni bovine (33%) e dalle suine (21%). Crescono anche gli acquisti domestici (+10% a valore e +7,7% a volume sul 2019) e i consumi pro-capite arrivati a 21,5 kg (+1,93%). Il trend della spesa in aumento è confermato anche nel primo trimestre 2021: +1% sullo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea).
