La Fivi interviene sulla dematerializzazione dei registri: “alcuni punti mettono in difficoltà il lavoro dei vignaioli”

Valgiano (Lu) – La Federazione italiana vignaioli indipendenti interviene sul tema della dematerializzazione dei registri. Dopo l’approvazione del decreto, che entrerà in vigore partire dal 1 gennaio 2016, la Fivi avanza le proprie riserve, segnalando alcune criticità che necessitano al più presto di una risoluzione. Una rete internet adeguata a sostegno dei registri digitali, la deroga per i produttori vinificatori in proprio sotto i 300 hl, la condivisione dei dati raccolti tra gli organismi che realizzano i controlli nelle aziende: questi i punti su cui la Federazione italiana vignaioli indipendenti chiede un intervento d’urgenza. “Il decreto è uno strumento che non rispetta i buoni propositi annunciati in termini di semplificazione”, spiega Matilde Poggi, numero uno dell’associazione. “Negli intenti, l’eliminazione dei registri cartacei dovrebbe snellire le procedure burocratiche a migliaia di aziende vitivinicole. Nella realtà dei fatti, alcuni punti mettono in difficoltà il lavoro dei vignaioli, soprattutto i piccoli produttori che vinificano uve di proprietà”.

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