Prezzi, in calo i prodotti agricoli. Cai: “Dimostrazione che gli aumenti a scaffale non sono correlati”

2022-04-11T11:45:07+02:0011 Aprile 2022 - 11:44|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , , , |

Roma – Gli scambi commerciali nazionali – rallentati per via dello sblocco delle importazioni da Paesi come Ungheria e Bulgaria – hanno spinto al ribasso i prezzi dei prodotti agricoli, soprattutto mais e grano tenero, che sono tornati sotto quota 400 euro a tonnellata. È quanto emerge dall’analisi di Cai (Consorzi Agrari d’Italia), in base alla rilevazione settimanale della Borsa Merci di Bologna. A determinare questo calo, secondo Cai, sarebbe il mercato sostanzialmente rallentato, l’arrivo di prodotti dall’estero e il rischio scongiurato di restare senza scorte prima dell’inizio del nuovo raccolto. Entrando nel dettaglio, il grano tenero è calato di 10 euro rispetto alla scorsa settimana (-2,5%) attestandosi tra 390 e 399 euro a tonnellata. Stessa situazione per il mais (-2,5%), fondamentale per i mangimi, che tocca i 375 euro a tonnellata. Stabile il grano duro, dopo i rialzi della scorsa settimana, mentre la soia perde 9 euro rispetto all’ultima rilevazione (-1,3% per 699 euro/ton) e l’orzo segna -1,7% a quota 370 euro/ton. Secondo Cai, il mercato si sta dirigendo verso una situazione di equilibrio e la situazione, salvo stravolgimenti, non dovrebbe più registrare forti oscillazioni. Riguardo l’andamento dei prezzi al supermercato, Consorzi Agrari d’Italia commenta: “Il mercato odierno dimostra, per chi avesse ancora dubbi, come l’aumento dei costi dei prodotti finali ai consumatori, quali pane, pasta, farine, biscotti, certamente non dipenda dai prezzi dei prodotti agricoli”.

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