Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: in leggero aumento il prezzo del latte crudo nazionale

2021-06-21T08:56:51+01:0021 Giugno 2021 - 08:56|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , , , , , , , |

Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di Assocaseari, rivela che il prezzo del latte crudo nazionale è in leggero aumento. Mentre crescono le quotazioni di quello tedesco a 0,40-0,41 €/kg, trattato a 0,39 €/kg franco arrivo Nord Italia. Stabili i bollettini del burro. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli:

– Sul mercato nazionale, questa settimana tutto sommato i prezzi non fanno follie. Forse un leggero aumento del latte crudo che comunque oscilla tra 0,375 e 0,38 €/kg franco partenza. Crema nazionale di qualità con un inizio settimana un po’ più allegro e prezzi intorno a bollettino+, entusiasmo che è andato scemando negli ultimi giorni della settimana con offerte a 2,00 €/kg franco partenza. Poca o nulla l’offerta di latte scremato ma altrettanto poca o nulla la domanda. All’estero invece, la Germania ha aumentato i prezzi del latte crudo portandoli a 0,40-0,41 €/kg e poi trattato a 0,39 €/kg franco arrivo Nord Italia. La crema invece ha avuto una settimana con andamento opposto a quella nazionale, partita con offerte a 1,92-1,93 €/kg e poi diventate 1,98 €/kg giovedì mattina e addirittura a 2,00 €/kg giovedì sera e venerdì. All’estero, come in Italia, latte scremato a prezzi fondamentalmente invariati; basse sia l’offerta che la domanda. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia con un costo di trasporto che incide tra 5 e 10 €/ton.

– I bollettini del burro seguono l’andamento di settimana scorsa, con un ribasso dell’Olanda di € 0,10 che si porta a 4,00 €/kg, e una diminuzione della Germania di 0,07 € sia sul minimo che sul massimo, rispettivamente a 3,93 €/kg e 4,00 €/kg. Stabile le Francia a 4,34 €/kg. Su consiglio di qualche amico, proveremo a darvi due medie, quella a tre includendo la Francia e quella a due lasciandola sui picchi delle Alpi. Se la media a tre è di 4,102 €/kg, quella a due è di 3,983 €/kg. Inutile dire che gli 0,34 €/kg in più rispetto alla quotazione olandese, e gli 0,375 €/kg rispetto alla media di Kempten, si fanno sentire. Sul mercato sembra essere poca la domanda, con gran parte dei trasformatori coperti per i prossimi due mesi e quelli non coperti che stanno alla finestra sperando in condizioni di mercato un po’ più favorevoli. Chi continua imperterrito ad usare burro è quasi solo la Germania che approfittando del caldo griglia qualunque cosa che poi aromatizza con burro con o senza erbe. Offerte a 3,85 €/kg per la merce polacca e anche qualche offerta di burro tedesco a prezzi non molto più alti.

Latte in polvere: sui listini dello scremato, alimentare e zootecnico c’è poco da dire poiché ribassano in tutti e tre i Paesi, restando con medie abbastanza simili. Sull’intero, invece, quelli di Germania e Francia restano invariati, in aumento invece l’Olanda che resta comunque a livelli notevolmente più bassi rispetto ai primi due. Sul mercato reale, non vi sono cambiamenti degni di nota rispetto a settimana scorsa così come non vi sono cambiamenti degni di nota tra i venditori esosi e quelli un po’ più con i piedi per terra, con comunque un prezzo medio intorno a 2.700 €/ton arrivo Nord Italia. Anche per il mercato del latte in polvere vale quanto detto per il burro, copertura per un massimo di due mesi per qualche utilizzatore e di altri alla finestra visto che anche le quotazioni del latte in polvere, come quelle del burro, sono mediamente elevate.

– Bollettini del siero fondamentalmente stabili se non per un leggero ribasso per l’uso alimentare in Germania.

– I bollettini nazionali dei formaggi questa settimana hanno registrato solamente un aumento delle voci del Parmigiano Reggiano più stagionato a Modena e Parma. Quotazioni medie Ue in aumento per il Cheddar a 3,13 €/kg, stabili per l’Emmentaler a 4,82 €/kg, il Gouda a 3,29 €/kg e l’Edamer a 3,26 €/kg.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.

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