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Aviaria: tra aprile e giugno 2023 calano i casi tra i polli. I più colpiti sono gli uccelli selvatici. Lo studio Efsa

2023-07-20T09:55:55+02:0020 Luglio 2023 - 09:55|Categorie: Carni|Tag: , |

Parma – Tra aprile e giugno, nell’Ue, il virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) si è attenuato nel pollame, ma ha continuato a circolare ampiamente tra gli uccelli marini. A riferirlo è l’ultimo rapporto ‘Avian influenza overview April – June 2023’ pubblicato dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e al laboratorio di riferimento dell’Ue (Eurl).

Tra il 29 aprile e il 23 giugno 2023, la maggior parte dei focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai) AH5N1 nel pollame si è concentrata nel sud-ovest della Francia (85 casi), Uk (3), Repubblica Ceca (2), Germania (2) e Polonia (1). I focolai negli uccelli selvatici (gabbiani e uccelli marini) sono stati segnalati nei vari Paesi dell’Ue, dalle zone più settentrionali della Norvegia fino alle coste del Mediterraneo. Complessivamente, quasi 980mila uccelli sono morti o sono stati abbattuti: il 66% in Francia, il 19% nel Regno Unito e il 7% in Germania.

Per quanto riguarda i mammiferi, la maggior parte di quelli colpiti dall’Hpai caccia e si nutre di uccelli selvatici: tra il 10 e il 30 giugno il virus A(H5N1) è stato infatti identificato in 24 gatti e in un caracal in Polonia (leggi qui).

Secondo l’Ecdc, per la popolazione umana il rischio di infezione rimane basso, mentre è valutato da basso a moderato per le persone esposte professionalmente a uccelli o mammiferi infetti.

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