Canale di Suez: gli Houthi costringono a nuove rotte. L’analisi di Boston Consulting Group

2024-03-14T10:21:56+02:0014 Marzo 2024 - 10:21|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Milano – Le azioni del gruppo terrorista Houthi nel Canale di Suez (leggi qui) ad oggi hanno contribuito al rallentamento dell’1,3% del commercio globale. Intervengono infatti su una rotta dalla quale passa il 12% degli scambi globali, il 30% dei container e il 40% dell’import-export tra Asia ed Europa.

A cosa devono prepararsi le compagnie di trasporto marittimo? Boston Consulting Group (Bcg) ha tracciato quattro scenari. Lo scenario ottimista vede la fine degli attacchi entro marzo (potrebbe realizzarsi se gli Houthi non venissero più riforniti di armi e munizioni) e il ripristino della rotta. La seconda ipotesi vede gli attacchi continuare nel 2024: in questo caso gli armatori devono scegliere per il 90% la rotta che circumnaviga l’Africa, aumentare del 6% la velocità di navigazione e aggiungere altri mercantili, fino al 25-30% in più di oggi. Se le azioni dovessero continuare anche nel 2025 si incorrerebbe in una diminuzione dei commerci, nella ricerca di nuove rotte, una revisione della logistica e delle catene di fornitura. Lo scenario peggiore vede la chiusura del Mar Rosso: a questo punto non rimarrebbe che doppiare per molto tempo il Capo di Buona Speranza.

Ad esclusione del primo scenario, il costo dei noli aumenterebbe di almeno tre volte rispetto a prima della crisi. E, se il blocco continuerà a lungo, si creeranno nuove rotte: l’emergente Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa e l’attraversamento via terra della Penisola Arabica tra il Golfo Persico e il Mar Rosso a Nord del Bab el-Mandeb, con elevati costi per le aziende europee.

Torna in cima