Roma – Quando il 26 luglio la carcassa tedesca aveva raggiunto i 2,50 euro/kg la tensione all’interno della filiera suinicola europea era alle stelle. Il suino italiano era a 2,25 euro/kg e stava terminando la sua corsa che l’avrebbe portato al record di 2,33 euro a inizio novembre. La carcassa francese aveva toccato il secondo picco più alto della sua storia (2,35) e il vivo spagnolo viaggiava costante su una quotazione di 2 euro/kg. La razionalità suggeriva che questa situazione non avrebbe retto, anche se in quel momento prevalevano ansia e confusione. Dopo quasi sei mesi, quasi tutte le quotazioni sono scese. La carcassa francese è a 1,78 (-24%), il vivo spagnolo è a 1,63 (-20%).
Il vivo italiano ha iniziato a calare con enorme ritardo, e oggi è a -6% rispetto a fine luglio. Questa mattina si è diffusa una previsione attendibile che, se confermata, porterebbe la carcassa tedesca, rimasta a 2,10 dall’11 ottobre a oggi, a una riduzione di 10 centesimi molto significativa, perchè la porterebbe a 2 euro/kg per la prima volta dopo quasi un anno. Un ulteriore segnale che il mercato della suinicoltura europea si sta riequilibrando, su livelli molto più alti di quelli di due anni fa, ma maggiormente sostenibili.
