Carni avicole: nel 2022 produzione in calo (-12%), ma cresce la redditività per allevatori

2023-04-27T11:44:33+02:0027 Aprile 2023 - 09:28|Categorie: Carni|Tag: , , |

Roma – Nel 2022, la produzione di carni avicole in Italia è calata del 12%. Secondo i dati pubblicati da Ismea e anticipati da Il Sole 24 Ore, avrebbe raggiunto il minimo degli ultimi dieci anni per problematiche di ordine sanitario legate all’influenza aviaria. La domanda dei consumatori è calata leggermente a volume (-0,2%) ma è aumentata a valore (+18%). L’impennata dei mangimi e dell’energia, infatti, si è tradotta in un aumento dei costi di produzione che ha determinato una significativa crescita dei listini: l’incrocio dei due trend ha portato a un miglioramento della redditività degli allevamenti. Ora che l’emergenza aviaria sembra essere rientrata e le promozioni sono riprese, Ismea rileva nei primi mesi dell’anno una diminuzione dei listini (che si accompagna al calo dei costi per i produttori) e un’accelerazione degli acquisti in volume (+12% a gennaio-febbraio, su base annua). Nel frattempo, però, meno offerta interna e prezzi più alti hanno comportato un aumento delle importazioni: per la prima volta la bilancia commerciale del settore è scesa in negativo, con un deficit di 15,5 milioni di euro. Un dato significativo se si considera che il settore delle carni bianche è tradizionalmente autosufficiente e riesce a esportare il surplus prodotto.

Come riporta il quotidiano, infine, le previsioni di Ismea per il 2023 vedono una sostanziale tenuta degli attuali livelli di prezzo e costi di produzione relativamente elevati, a cui si aggiungono “le difficoltà riscontrate in diverse regioni nel reperire animali da riproduzione, con possibili conseguenze sulla futura produzione. D’altro canto, però, l’elevata inflazione in corso metterà sotto pressione il potere di spesa dei consumatori” con un probabile “rafforzamento della domanda di pollo, uova e dei tagli più economici”.

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