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Cioccolato: vendite in volume in flessione (-0,6%) e vendite a valore in aumento (+6,3%)

2023-07-26T16:46:34+02:0026 Luglio 2023 - 16:46|Categorie: Dolci&Salati, Mercato|Tag: , |

Milano – Nell’anno terminante a maggio 2023 le vendite in volume di cioccolato sul totale Italia (inclusi i discount) hanno raggiunto oltre 73 milioni di kg. Un risultato in flessione del -0,6% rispetto all’anno precedente. Aumentano, invece, le vendite a valore. Arrivate a oltre 1 miliardo di euro, in crescita del +6,3% rispetto all’anno precedente. Questi gli ultimi dati sul comparto rilevati da Circana.

Per quanto riguarda le vendite a volume, tutti i segmenti registrano una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A mettere a segno la decrescita meno importante sono le praline e i cioccolatini (-0,0%). Seguiti da barrette e tavolette di cioccolato (-0,2%), dagli ovetti pieni o ripieni (-3,8%) e dalle uova/sfere di cioccolato inferiori ai 31 grammi (-9,6%). Registrano segno positivo, invece, le vendite in valore di quasi tutte le categorie. A ottenere l’incremento più alto sono le tavolette e le barrette di cioccolato (+8%). Seguite dagli ovetti pieni o ripieni (+7,9%) e da praline e cioccolatini (+6,5%). Unica eccezione al trend si rileva nel segmento delle uova e delle sfere di cioccolato dal peso minore di 31 grammi, per cui invece si rileva una decrescita del -5,7%.

Parlando di aree geografiche, invece, a registrare volumi di vendita maggiori sono le zone del Nord-Ovest. Che, con oltre 21 milioni di kg venduti, arrivano a valere il 29,2% del comparto. Seguite, poi, dal Sud (24,7%), dal Nord-Est (23,3%) e dal Centro + Sardegna (22,8%). Analizzando le vendite in valore, invece, si confermano al primo posto in termini di risultati le zone del Nord-Ovest (29,8% del comparto), seguite da Centro + Sardegna (23,6%), Sud (23,5%) e Nord-Est (23,1%). Come canali, invece, a performare meglio sono i supermercati, che registrano 33,5 milioni di di kg venduti (45,9% del totale delle vendite). Seguiti dai discount (31,5% del totale), dal Libero servizio piccolo (9,5% del totale) e dagli ipermercati (9,1% del totale).

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